Un reticolo creato da una fitta trama di segni si apre in alcune parti per distendersi in più ariose campiture, modulando i vari piani di un paesaggio collinare.  […]

Una città per incidere, una città per l’incisione. Questo Urbino è stata, questo dovrebbe continuare ad essere. Per non dimenticarlo, per non dimenticare una vocazione che ha radici lontane […]

La vita artistica di Renato Bruscaglia non si lascia chiudere dentro un agevole paradigma critico, dove riepilogare la sostanziale qualità e l’ampiezza dei caratteri peculiari del suo mondo espressivo.Il fatto è che egli ha adottato una volontà d’arte, si direbbe una Kunstwollen, di complessa costituzione. Intanto la sua vocazione alla figuratività si è avvalsa fin dalle origini d’una spiccata e addirittura assoluta predilezione per la calcografia.[…]

Testo critico di Andrea Emiliani e antologia completa di Renato Bruscaglia sulla sua arte di fine incisore di scuola morandiana. Noto e apprezzato dagli studiosi e accademici nazionali ed internazionali. Insegnante dell’arte calcografica presso la Scuola d’Arte di Urbino. Splendide riproduzioni delle incisioni su carta avorio di qualità.

Il “segno” è l’elemento chiave per interpretare entro corretti parametri l’arte di Bruscaglia. Un segno che attraversa la superficie e le dà forma, che scandisce lo spazio e l’organizza. Un tratto delicato e sottile che delinea con discrezione, i contorni delle figure animandole di una ricca e malinconica realtà interiore. Ma anche una espressione grafica e inquieta, tormentata, alla continua ricerca di sé guidata dallo spirito di dare forma ad un variegato mondo interiore e ricreare nel ridotto spazio del foglio le silenti atmosfere di un paesaggio a lui familiare. […]

Anche Renato Bruscaglia, della «generazione di mezzo» – come Battistoni, Ciarrocchi, Morena, Gulino, Sanchini – è stato allievo di Carnevali e di Castellani ed a sua volta maestro di diversi incisori: Piacesi, Bompadre, Rossi, Volpini, perché ha insegnato nell’Istituto dove s’è licenziato non ancora ventenne. […]

Frequenta l’Istituto per la Decorazione e Illustrazione del Libro, diplomandosi nel 1941. Soltanto chi resta fedele ad un luogo, radicato come un albero alla sua terra potrà esprimere, se avrà un occhio altrettanto attento a ciò che accade nel mondo, gli umori di una regione, il divenire delle stagioni, le ragioni della disperazione e della speranza […]